L'energia (e non il tempo) è la risorsa più preziosa.
Ho preso questa frase da questo articolo:
https://www.digital4.biz/executive/innovation-mana...
Parto da questo concetto: Leadership è per me la capacità di creare e scegliere di costruire connessioni e relazioni che ispirino.
Tutto nella nostra vita è basato sulle relazioni.
Declinerei tre livelli: il rapporto con se stessi, con gli altri (lavoro, amicizia, famiglia, partner e società in generale) e con l'ambiente naturale.
Buone relazioni sono uno dei nostri più preziosi carburanti di energia. Ma quali sono i luoghi per trovare buone relazioni che mantengano alta la nostra energia?
Sicuramente non i social...E le buone relazioni non si trovano, si creano.
Una ricerca del World Economic Forum ci dice però che, nonostante si viva in città dove incontrare relazioni dovrebbe essere facile, la percezione di solitudine aumenta del 38%. Viviamo vicini eppure ci sentiamo soli, privi di relazioni definibili autentiche.
Abbiamo perso la capacità di incontrarci?
Ieri, mercoledì 18 dicembre, ho tenuto un webinar con la mia amica e collega Stefania Gentili dove abbiamo parlato del nostro progetto Le Foglie di EkaParh (puoi saperne di più leggendo qui: https://www.blawalk.it/blog/81-le-foglie-di-ekapar...)
Mentre illustravo la connessione di questo lavoro con il Golden Circle e l'Ikigai (modelli che supportano la ricerca del senso della propria vita ed il raggiungimento dei propri obiettivi) ho esposto questo concetto: quando incontriamo qualcuno il nostro cervello istintivo (rettiliano) è portato a scegliere chi è simile a noi. E' un retaggio che deriva da tempi in cui i pericoli erano tanti e dovevamo riconoscere molto velocemente le minacce (e tendenzialmente ci si sente minacciati da ciò che è...diverso!).
Somiglianza genera un senso di appartenenza e sicurezza (i famosi gruppi). E' anche più facile dialogare con chi ha pensieri che si accordano con i nostri piuttosto che trovare punti di incontro con chi è diverso da noi. Ti svelo però una prima cosa: siamo tutti diversi e la diversità è creativa e non qualcosa di cui aver paura (ci vuole ovviamente il giusto equilibrio...).
In secondo luogo evitare alla lunga ciò che è diverso (e più scomodo) rischia di alimentare una bolla relazionale dove scegliendo sempre e solo ciò che è simile perdiamo la curiosità e la possibilità di esperienze affascinanti: di questo ne risente anche la nostra autostima, aumenta il livello di ansia, aumentiamo sfiducia nella relazione ed infine abbassiamo la nostra tolleranza ed empatia. E' così che nascono i conflitti.
Relazioni sane ispo facto non esistono, si costruiscono.
Teniamo poi in considerazione che viviamo in un mondo caratterizzato dall'incertezza e che relazionarsi con esso è complesso.
Ne ho parlato in questo articolo: https://www.blawalk.it/blog/91-da-vuca-a-bani-la-n...
Cosa ci può aiutare per trovare energia relazionale tra incertezza, senso di solitudine e diffidenza verso chi è diverso?
La Natura. Chi meglio dell'ambiente naturale ci insegna come stare in connessione ampia e trasformativa rispettando diverse istanze e mantenendo un'equilibrio vitale?
La rete della vita è infatti la culla della Leadership Naturale.
Le stagioni e gli elementi Aria Acqua Terra e Fuoco ci insegnano l'alfabeto primordiale da cui dipende la nostra esistenza e capacità di sentire la relazione con la realtà.
A tal proposito mi sento di consigliare il libro "Percezioni" del Neuroscienziato Dott. Lotto di cui riporto un estratto:
il nostro cervello non si è evoluto per guardare la realtà, ma per fare altro. Solo il 10% delle connessioni neurali riguarda la visione; il restante 90% è per lo più costituito da un’immensa e sofisticatissima rete interna, che lavora incessantemente per dare un senso all’informazione proveniente dall’esterno. E «dare un senso», in termini evolutivi, significa costruire un modello del mondo che consenta di sopravvivere e riprodursi al meglio.
Ecco un aiuto: i nostri sensi ci danno le informazioni che arrivano dall'esterno. Più queste informazioni sono diversificate e più abbiamo una gamma di "modelli" che abbiano senso e che possiamo utilizzare per relazionarci con empatia.
La vedi l'opportunità? In Natura abbiamo l'ambiente più adatto per sviluppare capacità relazionale istintiva ancora prima di arrivare alla comunicazione verbale (la parola è energia, è il modo di tradurre cosa abbiamo dentro per comunicarlo fuori...ma cosa abbiamo dentro lo nutriamo con quello che è fuori...).
Le nostre relazioni infatti sono dotate di una forza centripeta e di una centrifuga: con la prima facciamo esperienza di ciò che è fuori di noi portandolo nel nostro io, con la seconda proiettiamo il nostro io fuori fino che a siamo assorbiti da ciò che ci circonda.
Una danza, un respiro che concilia, include e scandisce un giusto ritmo tra io e noi.
Per saperne di più ti aspetto assieme a Stefania al percorso de Le Foglie di Ekaparh: ti mostreremo come partire dalle basi delle relazioni e fare il pieno di energia.
Buone relazioni! Fammi sapere cosa ne pensi nei commenti.
Articolo di Ariella Colavizza, Counselor, Formatrice di Pratica Metamorfica, Barefooter, ideatrice con Stefania Gentili del percorso creativo Le Foglie di EkaParh ed entusiasta pilota di parapendio.