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Il dialogo delle pietre: quali racconti?

  • Scritto da: BlaWalk
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Ti è mai capitato di passare vicino ad un lago e lanciare un sasso in acqua per farlo saltare sulla superficie?

O hai mai provato a creare qualche gioco di equilibrio mettendo le pietre una sopra l'altra?

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Oppure ti è capitato di camminare sul greto di un fiume per trovare un sasso da portare a casa e dipingerlo?

Ed infine magari hai visto qualche forma particolare mentre osservavi i tanti colori delle pietre?

La dura pietra è un invito alla creatività, al gioco e alla riflessione sul tempo e la storia: arte e relazione tra Natura e Umanità.

Ne sa qualcosa un artista che per 60 anni ha coltivato e custodito un rapporto particolare con il territorio del fiume Adige e la Lessinia.

I sassi raccontano la profondità umana: la storia di Luigi Lineri nel docufilm "La Ricerca".

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Foto presa da Internet.

I sassi, le pietre ci raccontano una dimensione temporale che è lenta e richiede tanta pazienza tra osservazione e ascolto tattile. Quando arrivano nelle nostre mani questi custodi, solo all'apparenza duri, hanno una forma che si è scolpita attraverso diverse stagioni raccontandoci di come gli elementi della Natura hanno modificato la loro struttura.

Giuseppe Penone nella sua opera Essere Fiume (1981) mostra due pietre: una modellata da un corso d'acqua messa vicina ad un'altra identica da lui scolpita. Il suo intento artistico e creativo è di mostrare come l'atto di scolpire non riveli un aspetto nascosto della Natura, ma ripercorra le tappe dei processi naturali (visita il sito www.giuseppepenone.it).

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Quando prendiamo quindi in mano un sasso, stiamo scegliendo e toccando una storia di trasformazione fatta di rotture, abrasioni, urti, levigazioni, balzi e chissà quanto altro.

Esattamente quello che succede all'essere umano che è contaminato e modificato da quello che gli accade durante lo scorrere dei giorni.

Cosa ci raccontano quindi le pietre? Il cambiamento, la capacità di raccontare la Natura e il tempo attraverso una forma che non è poi così dura e immutabile...se sappiamo ascoltare con attenzione noteremo storie di cambiamenti a contatto con gli elementi.

La prossima volta che ti capita di trovarti in montagna o sul greto di un fiume prova a scegliere una pietra, a tenerla tra le mani, a giocarci, ad immaginare il viaggio che ha fatto per arrivare ad essere raccolta da te e lasciati stupire da quello che può accadere.

Articolo di Ariella Colavizza, Counselor, Formatrice di Pratica Metamorfica, Barefooter, ideatrice con Stefania Gentili del percorso creativo Le Foglie di EkaParh ed entusiasta pilota di parapendio.





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